Presentate le proposte per progettare la variante di Ponte Arche. A inizio 2026 è prevista l’approvazione dell’esecutivo.
Ponte Arche, per la variante nove progettisti in gara
La variante è strategica per la viabilità giudicariese, propone una percorrenza alternativa rispetto all’attraversamento del centro abitato di Ponte Arche al centro della vallata. In poche parole, salendo da Sarche e giunti in zona Ponte dei Servi, l’opera sposta il traffico sulla sinistra orografica del fiume Sarca, gli fa quindi percorrere una galleria sotto le campagne del Banale, lo proietta poi verso Tione dopo la fine del paese.
DALLA RICHIESTA ALLA REALIZZAZIONE. Le comunità locali la chiedono da tempo, la Variante di Ponte Arche è considerata uno degli step fondamentali anche per una nuova visione del territorio, che ponga al centro la vivibilità e la sicurezza di chi vi abita e il tipo di accoglienza destinato ai visitatori.
Lo sanno dalla stessa Associazione “Fare un Paese” di Ponte Arche che qualche anno fa ha iniziato a spingere sulla necessità dell’opera, riportando il numero di 10mila mezzi giornalieri tra auto e camion che attraversavano la frazione in alta stagione. La variante è sempre stata chiamata a gran voce in riferimento particolare all’inquinamento portato dai mezzi, anche se, diciamocelo, la ricercata ”immagine verde” della vallata dovrebbe includere anche i dintorni della frazione, dintorni in cui non sempre si ha questo occhio ambientalista.
Alcune svolte significative sono arrivate negli ultimi anni: in un tempo relativamente breve si è passati dalla pianificazione alla progettazione operativa dell’opera. A fine 2021 lo stanziamento di 68 milioni da parte della Provincia, un anno dopo la nomina dell’ingegner Guido Moutier come commissario straordinario e l’inserimento della variante tra le opere prioritarie. Nel 2024 il bando per le dovute indagini geofisiche, data la presenza delle falde termali, che hanno portato un aumento della spesa a 113 milioni di euro. Cosa è successo?
UN’OPERA COMPLESSA IN UN CONTESTO DELICATO. La variante è sicuramente un’opera complessa: l’infrastruttura prevede un tracciato stradale di 4 km, inclusa la realizzazione di una galleria di 2.355 m e due ponti in acciaio in un ambiente naturale delicato. Tra i principali punti critici la presenza delle falde delle Terme di Comano, che costituiscono la principale vocazione turistica del luogo. Per ottimizzare costi e tempi di realizzazione, per verificare la possibilità di utilizzare metodi di scavo tradizionali e tutelare le sorgenti termali, è stata avviata nel corso del 2024 una campagna geologica mirata.
Sono state eseguite indagini geofisiche lungo il tracciato, con stese sismiche e sondaggi profondi, seguite da una campagna geognostica che ha fornito dati sulla composizione del sottosuolo, in particolare nella zona ovest verso Tione. Qui è stato individuato un antico letto fluviale, un paleoalveo, che avrebbe reso necessario l’impiego di frese speciali. Le nuove analisi hanno consentito di modificare leggermente il tracciato, permettendo lo scavo con tecniche tradizionali. In collaborazione con il Servizio Geologico provinciale, è stato inoltre avviato un monitoraggio delle sorgenti termali, superficiali e profonde, che garantirà la protezione delle falde durante i lavori.
LE FASI RECENTI E I PROSSIMI PASSI. Eccoci alla scorsa primavera quando, finalmente, è arrivata la presentazione pubblica del progetto con la popolazione, il valore dell’opera ammonta a un totale di 154,5 milioni di euro. Nell’occasione il commissario Moutier ha sottolineato come i sondaggi, profondi fino a 200 metri, forniscano dati essenziali per ottimizzare la galleria e ridurre l’impatto ambientale.
A luglio di quest’anno l’apertura della gara di progettazione, chiusa lo scorso 18 settembre. Sono 9 le proposte in gara: tra questi raggruppamenti di professionisti alcuni lavorano su scala internazionale. Il vincitore del bando dovrà redigere il Piano di fattibilità tecnico economica e il progetto esecutivo.
Per fare questo si chiede di utilizzare la modalità Bim – Building Modelling Information, la nuova frontiera della progettazione digitale. Alla base c’è la documentazione predisposta per conto della struttura commissariale: il progetto preliminare, nonché di tutti gli approfondimenti tecnici e gli studi geologici finalizzati alla tutela delle fonti termali di Comano.
Prevista inoltre nell’appalto l’opzione dell’affidamento del servizio di direzione lavori e coordinamento sicurezza in fase di esecuzione e assistenza geologica. L’importo netto totale è di oltre 9 milioni di euro, oneri previdenziali e Iva esclusi. Tutti in attesa dei risultati della gara, tutti in attesa di procedere coi prossimi step.
Alcune date: per inizio 2026 si prevede l’approvazione del progetto esecutivo, tra marzo e dicembre la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori. Per inizio 2027 dovremmo vederne l’inizio, di cui durata stimata attorno a 40 mesi, poco più di 3 anni. La fine dei lavori è prevista per dicembre 2029, il nuovo decennio segnerà l’inizio di un nuovo modo di muoversi in Giudicarie.














