I segreti e i pregi del Mio gatto

I benefici che la salute riceve dalla presenza dei nostri gatti sono incommensurabili.

…”La brezza notturna che muove le fronde delle querce ha il ritmo quasi animale di un respiro profondo. E l’odore umido della notte riempie le narici. E’ allora che gli animali vivono liberi di muoversi e di cacciare. Come il mio gatto che scivola felino nell’ombra in cerca di prede.” (P. D. Le note e la vita).

IL GATTO CHE TI SCEGLIE. Noi possediamo un gatto che si chiama Mio. Ma è improprio usare il verbo “possediamo”: il gatto non è come il cane che si “sceglie, si possiede e si allena”, il gatto arriva e ti sceglie, compare e se non c’è feeling ti sfugge. È lui che decide di essere il “tuo” gatto.
La caratteristica principale del gatto è di essere animale assolutamente indipendente e libero. Segna giornalmente il suo territorio, si strofina sugli oggetti nel suo ambito di confine, regola da solo il suo ritmo di vita.

IL LINGUAGGIO MISTERIOSO DEL GATTO. E se chiediamo ad un bambino come parla un gatto ci risponde “facendo Miao”. Mentre il cane dice “Bau, Bau”. Ma mentre il “bau” può rappresentare la comunicazione precisa dei bisogni del cane, il “miao” ha variazioni sonore complesse e molteplici che il gatto è capace di emettere per sottolineare i suoi bisogni. Il gatto, a ben intendere, ci parla.
I gatti hanno un repertorio di suoni e azioni che abituano ai nostri rapporti con loro. Nei gatti sono stati identificati almeno venti diversi suoni articolati, e molti altri ve ne sono che rientrano nella gamma degli ultrasuoni, che noi siamo incapaci di udire.

IL MAGICO SUONO DELLE FUSA. Il micio fa le fusa! Caratterizzano inequivocabilmente il gatto e rappresentano una delle ragioni per cui piacciono tanto! Ascoltare un gatto che fa le fusa costituisce un tonico per le nostre emozioni; è rassicurante del loro amore per noi. Fanno le fusa alla stessa sequenza, a prescindere dall’età e dalla razza: 25 cicli al secondo.
Il modo in cui le fusa vengono prodotte non è chiaro: vengono generate dalle vibrazioni delle false corde vocali o dalla turbolenza del flusso sanguigno nel torace o nella trachea? Rappresentano comunque una sensazione di benessere. Sono come lo scodinzolo del cane e la tonalità varia quando si vuole attirare l’attenzione o dare piacere alla persona che gli è vicino.

IL SALUTO E IL CONTATTO. Possono anche far parte del “saluto del micio”, come la coda in alto, l’incedere proteso in avanti o lo strofinamento. Ogni gatto ha il suo particolare suono o saluto di benvenuto. È il momento più importante da curare per stabilire un rapporto personale col proprio gatto.
Immaginate il ritorno a casa dopo una giornata di lavoro e avere un animale che liberamente vi corre incontro e vi esprime il suo entusiasmo nei rapporti con voi: è un vero momento di relax! È un incontro felice che può contenere anche dei suoni o un “miao” con molte varianti, come se parlassero, come se scomponessero la parola in sillabe più o meno prolungate “mi-a-o-u”.
O se ci toccano in modo morbido e silenzioso perché nel contatto, nello strofinarsi più o meno prolungato, ribadiscono il loro rapporto di possesso e riconoscenza. Il contatto rappresenta la loro principale fonte di affetto, stimola la liberazione di endorfine nel cervello e dà piacere.

IL GATTO, PICCOLO TERAPEUTA. Imparano da piccoli, perché la madre li lecca, li strofina e li massaggia in continuazione anche per stimolare le loro funzioni, per svuotare la vescica o l’intestino.
Il gatto impara subito il suo nome, specie se breve, come un suono. Impariamo a parlargli come se fosse una persona: questo piccolo batuffolo di peli ci guarda sempre e ci ascolta e ci impedisce di provare la sensazione di vuoto. È la miglior terapia antistress: risponderà sempre al richiamo, magari facendoci capire che ascolta i toni della nostra voce e che ci chiede anche lui qualcosa, come mangiare, uscire o giocare.

DORMIGLIONI E INDIPENDENTI. Sono dei grandissimi dormiglioni: non preoccupiamoci se dormono tanto! Più invecchiano e più dormono. I gatti sono sicuramente i migliori amici dell’uomo, forse più dei cani. Ai gatti concediamo qualsiasi cosa, anche di dormire con noi.
Da loro non ci aspettiamo che compagnia: infatti non sono mai stati manipolati come i cani, che abbiamo adattati alle nostre esigenze – la caccia, la guardia, l’accompagnamento, la cerca. Sono rimasti identici a migliaia di anni fa, si sono adattati a vivere con noi.
Ma mentre i cani hanno bisogno dell’uomo per i loro bisogni e non possono essere lasciati da soli per molto tempo, il gatto sa vivere da solo, sa abitare il proprio spazio in modo indipendente. Forse risente dell’ansia da separazione. Il nostro Mio, se non ci vede per lungo tempo, segna il territorio al di fuori della sabbiera.

GATTI E FAMIGLIA. Se si domanda alle persone perché tengono e amano i gatti, la risposta è facile e immediata: per la loro compagnia, perché sono facili da tenere, perché hanno una personalità semplice da comprendere, perché ci si affeziona facilmente, perché il rapporto con loro è unico.
Anche i bambini amano i gatti perché se ne prendono cura con facilità e diventano responsabili nel nutrirli e spazzolarli. Il gatto a volte è l’unico amico di cui il bambino si fida e si sente compreso; lo tocca e lo manipola molto volentieri e il possedere animali domestici migliora i rapporti genitoriali.
Il gatto fa da intermediario nella gestione dei rapporti familiari perché riduce la conflittualità fra i soggetti, fa da cuscinetto. Dentro quel piccolo ammasso di peli si nasconde a volte un terapista perfetto: un Miao può a volte “far sorgere la sensazione di casa e di famiglia e ammorbidire i conflitti più accesi”.
Realizza senza fare domande il bisogno di affetto e di interazione e la necessità di manifestare le proprie emozioni in cambio di amore.

I GATTI E GLI ANZIANI. Gli anziani avvertono molto il sentirsi necessari ai propri animali, specie se sono impossibilitati o limitati ad uscire di casa. Molte volte la loro unica compagnia è il proprio micio. La sensazione di affetto può essere condivisa col gatto anche solo sedendosi sulle ginocchia, o quando fa le fusa, o quando gli si dà da mangiare e risponde al richiamo.
Negli Istituti organizzati gli ospiti sono aiutati a rilassarsi e ad interagire con cani e gatti, con evidenti miglioramenti della vita di relazione.

UN GATTO PER OGNUNO DI NOI. C’è un gatto giusto per ognuno di noi? Lo abbiamo detto in precedenza: sono loro che ci scelgono, perché sono bravissimi nel dosare il loro comportamento in base all’uso del cibo, dell’affetto, degli atteggiamenti che noi assumiamo nei loro confronti: sono molto ruffiani!
Dovrebbero comunque trovare casa dopo lo svezzamento, nelle prime sei-sette settimane di vita, perché è più facile per noi stabilire un rapporto nel loro periodo di maggiore apprendimento.
Molti sono preoccupati per il rischio di trasmettere malattie da parte dei nostri gatti. È un falso problema se mettiamo in atto le normali norme di igiene, se li vacciniamo e se seguiamo i consigli dei veterinari.
Lo ribadiamo: i benefici per la salute che derivano dalla presenza dei nostri gatti sono incommensurabili.

LA LEGGE E LA TUTELA DEI GATTI. La legge li protegge (finalmente) grazie all’opera di tante associazioni di volontari e di persone animate, culturalmente disponibili e informate: è vietato perfino modificare il loro habitat, anche se randagi; le pene sono molto severe.
Anna Magnani diceva:
“Alle feste preferisco la solitudine, per riempirmi la serata bastano due gatti che giocano sul tappeto.”

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