Nati per rendere accessibili le montagne, oggi va insegnato il limite

A San Lorenzo il 127esimo congresso della Sat

Lo scorso 18 e 19 ottobre la Sezione di San Lorenzo Dorsino ha ospitato il 127° Congresso della Sat. Si è parlato di capacità di carico turistica dei territori montani, mettendo al centro del dibattito il tema del “limite” come scelta di qualità e chiave per una nuova relazione tra uomo e ambiente.

Serve affrontare il tema con metodo e rigore scientifico – ha messo in chiaro fin da subito la vicepresidente della Sezione Valeria Rigotti – per questo ci siamo attivati coinvolgendo tecnici e stakeholders del territorio”. Agli eventi anticipatori del Congresso, svoltisi il 5 e il 19 settembre, erano presenti per esempio il Parco Naturale Adamello Brenta, la Fondazione Dolomiti Unesco, il Collegio Guide Alpine del Trentino, il Soccorso Alpino o ancora l’Unione Albergatori. Tanti gli invitati chiamati al dialogo collettivo. Tra le figure che hanno permesso di dare un taglio tecnico agli incontri Maria Della Lucia del Dipartimento Economia e Management dell’Università di Trento, Giovanna Rech del Dipartimento Fisppa dell’Università di Padova, Maria Giulia Cantiani del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento.

Entrando nel dettaglio del Congresso, la giornata di sabato 18 ottobre si è aperta con alcune attività presso realtà locali: l’esperienza alla Falesia Dimenticata per parlare di disabilità e di una montagna inclusiva, le visite guidate con i Greeters alla scoperta del territorio, la visita alla Casa del Parco per approfondire il tema del rapporto uomo-natura. Nel pomeriggio si è svolta la cerimonia per i soci con 50 anni di tesseramento Sat e il concerto del Coro della Sat. Per finire la serata “Scarpéle” con protagonista lo scrittore Marco Albino.

Domenica 19 ottobre la giornata è iniziata con la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, seguita dalla sfilata per il paese con la banda. Poi via ai lavori congressuali al teatro comunale dove, attraverso la direzione della Sat, è stata resa partecipe al Congresso anche tutta la rappresentanza istituzionale e politica. Erano presenti, tra gli altri, la Commissione Storico Culturale della Sat, il Club Alpino Accademico Italiano, Alpenverein Südtirol, la Commissione Tutela Ambiente Montano, le istituzioni locali. Il congresso si è concluso con il confronto tra le varie sezioni Sat e la lettura delle tesi congressuali.

Cosa è emerso? Per affrontare il tema in modo tecnico non si poteva non partire da definizioni chiare e precise, iniziando da quelle di capacità di carico, capacità di adattamento, iper-affollamento e iper-turismo. E di turismo stesso, perché troppo stesso se ne tratta senza considerarne le caratteristiche tecniche. Tra gli argomenti trattati, l’impatto del sovraffollamento turistico su sentieri e rifugi alpini, ma anche gli strumenti di monitoraggio e gestione dei flussi turistici. Allo stesso tempo un occhio ai modelli di governance territoriale e partecipazione delle comunità locali, infine le nuove pratiche di sostenibilità attive nelle Alpi e in altre montagne europee.

E senza allontanarsi troppo, si è giunti nel concreto della realtà di Molveno. Così Valeria Rigotti: “Il loro approccio è un modello da cui poter imparare. Il turismo è importante, ma va gestito. Va fatto con strumenti tecnici, vanno coinvolte nella questione le popolazioni di montagna e gli stakeholders del territorio. Molveno ha rappresentato per il congresso un esempio calzante da poter analizzare”.

In poche parole, quelle del congresso sono state giornate di analisi, ma soprattutto un laboratorio di responsabilità collettiva, volto a costruire una visione condivisa della montagna del futuro: una montagna che mantenga la propria identità, che viva di dialogo e solidarietà, e che continui a essere un luogo di libertà e consapevolezza.

È chiaro che nessuno ha la ricetta in tasca, né la bacchetta magica per risolvere le molte problematiche che un certo tipo di turismo montano e alpino genera – ha detto nel suo intervento il presidente del Cai nazionale Antonio Montani. – Tuttavia, affrontare queste tematiche con serietà, con rigore scientifico, con l’amore per la montagna che tutti noi condividiamo, ma anche con l’attenzione dovuta alle persone che in montagna vivono tutto l’anno, è davvero il modo giusto di affrontare queste sfide.

Un approccio condiviso dalla stessa Sat. “Siamo nati per rendere accessibili le montagne – le parole del suo presidente, Cristian Ferrari, aggiungendo però – ma anche per insegnare il rispetto dei loro limiti”. Grande protagonista dell’evento il tema del limite: “La sfida di oggi è quella di trovare equilibrio tra fruizione e tutela, tra sviluppo e conservazione. Il valore del limite rappresenta oggi una prospettiva concreta di sostenibilità e di libertà: la Sat non vuole chiudere la montagna, ma chiede rispetto per i luoghi, per le persone, per la convivenza. Il limite non è una rinuncia ma una scelta di qualità, significa saper governare la frequentazione, non subirla”.

In questo contesto è emerso il valore del turismo a passo d’uomo, un modello di fruizione più lento e consapevole, dove rifugi e i bivacchi sono laboratori del limite, luoghi dove si misura ogni giorno l’equilibrio tra risorse e accoglienza.

Tante le parole che hanno caratterizzato il Congresso, ma tre, forse, quelle chiave. Comunicazione, intesa come narrazione autentica e rispettosa della montagna, lontana da stereotipi e slogan promozionali, capace di restituire la complessità culturale e ambientale delle terre alte. Responsabilità, verso l’ambiente, le comunità locali e le generazioni future, nella consapevolezza che la montagna è bene comune e che la sua salvaguardia richiede comportamenti etici e condivisi. Dialogo, come pratica di confronto costruttivo tra istituzioni, operatori turistici, residenti e visitatori, per sviluppare progetti che favoriscano il radicamento, contrastino lo spopolamento e promuovano modelli di crescita coerenti con i principi di sostenibilità. Sono questi anche i buoni propositi che guideranno la Sat negli anni futuri.

Ultime notizie

Arte e Cultura

Io mi affido e mi fido: siamo attesi dalla tenerezza di Dio

Società e Benessere

La Semaglutide

Arte e Cultura

Le mille parole di Marcello volano nell’aria della sera

Attualità

Il nostro addio a Matilda, per sempre nella nostra scuola