Home Parlando Giudicariese Rendenese il nuovo presidente della Sat

Sfoglia il giornale

Giornale delle Giudicarie Novembre 2024#mce_temp_url#

Giornale delle Giudicarie Ottobre 2024#mce_temp_url#

Giornale delle Giudicarie Settembre 2024 #mce_temp_url#

Giornale delle Giudicarie agosto 202#mce_temp_url#4

Giornale delle Giudicarie Luglio

Giornale delle Giudicarie Giugno 2024

#mce_temp_url##mce_temp_url##mce_temp_url#

Â

Ottobre 2021

Settembre 2021

Agosto 2021

Luglio 2021

Giugno 2021

Maggio 2021

Aprile 2021

Marzo 2021

Febbraio 2021

Gennaio 2021

Sfoglia archivio

Â

Traduzioni e Comunicazione

Rendenese il nuovo presidente della Sat
Scritto da Administrator   
Mercoledì 16 Settembre 2009 22:27

La Sat ha rinnovato il direttivo. Piergiorgio Motter di Pelugo rappresenterà i 25mila soci che praticano la montagna con sensibilità e attenzione verso l’ambiente
Rendenese il nuovo presidente della Sat

Arriva dalla sezione “Carè Alto”, della quale è stato per tanti anni presidente, e da un percorso che lo ha visto partecipare all’organizzazione satina gradino dopo gradino. Il riferimento è a Piergiorgio Motter che, dopo aver maturato notevole esperienza sul campo delle attività di sezione e al tavolo delle decisioni nel ruolo di consigliere centrale, recentemente è stato eletto alla guida della Sat.


Rendenese di Pelugo, un’azienda che si occupa di stampa e grafica a Tione, una casa editrice (Editrice Rendena) che ha pubblicato, tra i numerosi titoli, le opere di Tranquillo Giustina, il diario del tenente Felix Hecht curato da Dante Ongari e “Italian Alps” di Freshfield, Motter raccoglie il testimone che è stato prima di Elio Caola poi di Franco Giacomoni, proponendo un programma triennale nel segno della continuità con quanto portato avanti dai predecessori.
“Quella satina è una società che ha una storia splendida, un presente molto importante e un futuro da costruire giorno per giorno tutti insieme”, spiega il neopresidente aggiungendo che “il ruolo della Sat non è riconosciuto solo dagli iscritti, ma dall’intera comunità. Con la passione, l’intelligenza, il lavori di migliaia di volontari, con le proprie strutture in quota, la Sat dà un contributo rilevante anche al turismo, con un occhio sempre attento al senso del limite”. Attività pratiche e concrete come la manutenzione dei sentieri e dei rifugi si affiancano, nell’articolata struttura satina, all’impegno culturale che, osserva Motter, “nasce dal forte senso di responsabilità della Sat per una gestione attenta e rispettosa dell’ambiente. È importante continuare a riflettere sul paesaggio alpino, sul sistema delle infrastrutture quali piste e impianti sciistici per dare sempre più autorevolezza ad un modello di turismo responsabile e compatibile”. Attraverso la Commissione “Tutela ambiente montano” (Tam) la Sat, che al bisogno non ha risparmiato una giusta dose di critiche all’eccessiva cementificazione del territorio, vigila, con il “potere” di chi fonda il proprio presente sulla storia, la conoscenza, l’esperienza e una rispettosa pratica della montagna.
“I miei predecessori – spiega Piergiorgio Motter – hanno già tracciato la strada; io, nei tre anni che mi attendono (nel 2011 il presidente non sarà più rieleggibile perché, sommando gli anni da consigliere, avrà esaurito il numero possibile di mandati) cercherò di portare avanti tutto quanto abbiamo in programma”. A partire dai rifugi. “Sono il nostro salvadanaio – dice il presidente  – quello che ci permette di sostenere le spese. Quest’anno ci sono stati importanti cambi di gestione (ad esempio al Segantini, al Graffer, al Pernici…). Abbiamo in programma il rifacimento del rifugio Boè nel Gruppo del Sella e del bivacco-ex rifugio Lares e siamo intervenuti sulla teleferica del Mandrone che è stata ammodernata. Abbiamo lavorato anche alla teleferica e alla costruzione di una centralina presso il rifugio Cevedale per permetterne l’apertura invernale e completare, anche sul versante trentino, gli anelli sci-alpinistici che lì si trovano. Interverremo anche al rifugio XII Apostoli e ci impegneremo per la realizzazione della centralina idroelettrica presso il rifugio Carè Alto. Stiamo per dare il via a lavori in numerosi altri rifugi secondo un programma coordinato dalla Commissione “Rifugi””. Un altro settore importante è quello dei sentieri. “Nel corso dell’estate – prosegue Motter – abbiamo risolto alcune emergenze provocate dalla gran quantità di neve caduta lo scorso inverno. In collaborazione con la Forestale abbiamo rifatto il primo tratto (fin dopo il ponte del Zucal) del sentiero che va al rifugio Carè Alto. Il secondo tratto lo sistemeremo noi il prossimo anno, cercando, ove possibile, di renderlo più agevole. Vorremmo mettere mano a tutte le ferrate con una filosofia nuova, revisionandole e mettendole in sicurezza attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie. Non costruiremo nessuna nuova ferrata, se non in alcuni punti dove i ghiacciai sono calati e vi è una reale necessità dettata da motivi di sicurezza (ad esempio nei pressi del Cavento). Stiamo mettendo mano al sentiero “Vidi” sulla Pietra Grande, mentre le varie sezioni sono impegnate a curare il sentiero “San Vili” lungo i tratti di competenza”. Sul fronte della tutela ambientale? “Sul collegamento San Martino-Passo Rolle siamo contrari (su questo la Sat aveva presentato un ricorso. Durante l’estate la Pat ha ripreso in mano il progetto con la volontà di ripensarlo) perché attraversa l’area di assoluto pregio naturalistico dei laghi di Colbricon, mentre sul collegamento Pinzolo-Campiglio la nostra posizione è da anni chiara. Siamo contrari al progetto di collegamento, ma favorevoli ad uno sviluppo organico dell’area sciistica del Doss del Sabion. Siamo impegnati anche sulla questione della cementificazione di Tremalzo”.  E sue quello  culturale? “Sono in corso i lavori per la realizzazione della nuova biblioteca che metterà a disposizione un patrimonio di 45mila libri. Sarà la biblioteca specialistica più grande di tutta Italia. Prosegue poi l’attenzione verso l’attività giovanile, quest’anno dedicata al tema dell’acqua, con escursioni insiemi agli esperti del nostro Comitato glaciologico. Un progetto importante è quello di rilevare tutti i sentieri in gps e poi metterli on-line. Prosegue anche la collaborazione con il Cai dell’Alto Adige e l’Alpenverei Südtirol per la trattazione di tematiche comuni, ad esempio per sollecitare i nostri deputati ad intervenire per sbloccare la firma dei protocolli sulla Convenzione delle Alpi. Abbiamo sempre detto la nostra e preso le nostre decisioni in autonomia – conclude Motter – e anche per questo motivo non siamo entrati come soci fondatori nell’Accademia della Montagna. Vogliamo essere liberi, non avere condizionamenti”.
Numerosi importanti appuntamenti attendono i satini nel prossimo autunno, a partire dal 4 ottobre quando, a Trento, in occasione del centenario della Susat, si terrà il Congresso annuale. Il 7 novembre sarà invece celebrato il 25° di fondazione della Sat di Daone.