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Traduzioni e Comunicazione

Claudio Menegazzi Visioni Alpine
Scritto da Alessandro Togni   
Martedì 14 Luglio 2009 21:27

Presso la sala Expo del Centro Studi Judicaria
Claudio Menegazzi Visioni Alpine

Si è aperta venerdì 26 giugno 2009 presso le sale Expo del Centro Studi Judicaria la mostra “Visioni Alpine” di Claudio Menegazzi. Ingegnere, appassionato da sempre di pittura, si esprime attraverso la tecnica dell’acquerello realizzando immagini paesaggistiche di sapore classico. Il suo osservare le vaste panoramiche delle montagne, dei borghi caratteristici, delle nuvole mentre invadono spumose le Dolomiti, è quello di scuola vedutista per la riaffermazione di una visione che possegga la qualità estatica del luogo sognato e dal quale non vogliamo essere distanti, anche quando non lo possiamo frequentare.

E’ quindi il suo un processo di riproduzione al limite della copia fotografica, in virtù di una qualità esecutiva piuttosto alta e per una raffigurazione che soddisfi la sua personale e nostra nostalgia.
La Natura intesa nella sua magnificenza, portata ad essere sublimata da una rappresentazione come si trattasse del suo “ritratto” più verosimile, che diviene copia alla quale però dobbiamo restituire attenzione per comprendere se non siamo di fronte alla realtà stessa. Il gioco della pittura diviene essenza di purificazione interiore in atto mentre si svolge il processo di fabbricazione del quadro, così come quando lo si osserva immaginando di poter trasferire il proprio corpo dentro le lande verdeggianti degli abeti, attraversate con impeto dalle acque del fiume, protette dai bastioni rocciosi sul fondale, ossigenate nella spaziosità di cieli turchini manifestamente puliti.
Passeggiando dentro questi luoghi naturali riscopriamo il senso dell’armonia, quella stessa condizione atmosferica e interiore voluta dall’autore per una disposizione cauta e pacata, priva di screziature che siano foriere di ansietà.
L’opera di Claudio Menegazzi rinverdisce il senso estetico del “Pittoresco” riaffermando la possibilità di un rapporto gradevole fra Uomo e Natura, scevro di ostilità reciproche e capace di rasserenare. Emergono in particolare nelle sue figurazioni le dediche visive per la montagna e per il suo habitat nobile e solitario. Mai figura umana è presente in queste vastità, mai accadimento sembra essere istigato dall’uomo, mentre un sentimento di maestosità sembra dilatarsi ed invaderci mentre le vette vivono, incuranti della nostra presenza, la loro vita silenziosa.
Il colore si adagia sopra le carte pregiate dell’acquerello, trascurando alcune sezioni che diverranno colpo di luce o zona ricoperta delle nevi; altre volte lo stesso colore naviga manifestandosi in densità intermedie e la caratteristica liquida dell’acquerello, attraverso le velature, si fa più corposa, come stesse raggiungendo l’essenza della tempera.  Ed ancora a completamento della chiarità e del nitore delle immagini, ecco le ombre solitamente ritagliate su base piuttosto scura, come fossimo in presenza di un sole piuttosto attrezzato. Ed infine, il punto di vista solitamente posto a distanza piuttosto lontana al fine di comprendere non una porzione ristretta di realtà, ma quasi l’intera realtà visibile, a favore della totalità. (la mostra si è tenuta da venerdì 26 Giugno a domenica 12 Luglio 2009)
Alessandro Togni